Questo è il 22esimo giorno di quarantena.
(Credo. Non ne sono più tanto sicura. Ma importa, in fondo, sapere quanto resistiamo qui, senza uscire?)
Mentre vedo i giorni scorrere, penso a quello che ho voglia di fare una volta che ci sarà permesso di tornare in strada, liberi.
La prima cosa in assoluto che voglio fare terminata la quarantena è andare al ristorante. Voglio sedermi a un tavolo che non è il mio. Mangiare del cibo che non ho cucinato io. Ascoltare tutti i perché dietro un piatto. Mangiare con piatti e posate che non conosco. Bere un calice di vino da una bottiglia che non ho aperto io. Iniziamo a pensarci grazie all'iniziativa RistoCoin, così diamo anche un po' di liquidità ai ristoratori in questo momento difficile.
La seconda cosa che voglio fare terminata la quarantena è tornare a viaggiare. Con i tempi necessari, ovviamente. Il 2020 doveva essere l'anno del ritorno al viaggio di piacere, senza lavoro. L'ultima volta che avevo viaggiato per riposare la mente era il 2017. Sono andata in Cina. Quest'anno sarei andata in Giappone. Ma tant'è.
Allora con i ragazzi del Laboratorio di Lettura Ute di Corato oggi abbiamo sognato le Fiji, raccontate magistralmente da Kevin Eg Perry sulle pagine di Lonely Planet Magazine Italia (che è un giornale fantastico, compratelo quando lo trovate). Il solo incipit di questo pezzo vale il viaggio. Scoprire davvero che sapore ha un boccone di ananas non ha prezzo.
Non ho trovato la ricetta dei panini al cocco che i fijiani preparano a colazione. Chiunque ce l'avesse, me la invii pure via mail.
Vi lascio quella del più familiare Pan Brioche. Continuiamo a tenere le mani in pasta per far lavorare corpo e mente.
Torneremo a viaggiare, più consapevoli, più rispettosi. È una promessa.
Buon ascolto.